venerdì 8 marzo 2013

Kaneko Misuzu - Hana no Namae (I Nomi dei Fiori)

金子 みすゞ - 花の名まへ

御本のなかにや、たくさんの、
花の名まへがあるけれど、
私はその花知らないの。

町でみるのは、人、くるま、
海には舟と波ばかり。
いつも港はさみしいの。

花屋のかごに、をりをりは、
きれいな花をみるけれど、
私はその名を知らないの。

母さんにきいても、母さんも、
町にゐるから、知らないの。
いつも私はさみしいの。

寢かせばねむる、人形も、
御本も、まりも、みなすてて、
いま、いま、私は、行きたいの。

ひろい田舎の野を駈けて、
いろんな花の名を知つて、
みんなお友だちになれるなら。
Hana no Namae

Gohon no naka nya, takusan no,
hana no namae ga aru keredo,
watashi wa sono hana shiranai no.

Machi de miru no wa, hito, kuruma,
umi ni wa fune to nami bakari.
Itsumo minato wa samishii no.

Hanaya no kago ni, oriori wa,
kireina hana wo miru keredo,
watashi wa sono na wo shiranai no.

Kaasan ni kiite mo, kaasan mo,
machi ni iru kara, shiranai no.
Itsumo watashi wa samishii no.

Nekaseba nemuru, ningyou mo,
gohon mo, mari mo, mina sutete,
ima, ima, watashi wa, ikitai no.

Hiroi inaka no no wo kakete,
ironna hana no na wo shitte,
minna otomodachi ni nareru nara.

UM198-um2156

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I Nomi dei Fiori

All'interno dei libri
sono tanti i nomi dei fiori,
fiori che non conosco.

Stando in città si vedono
persone ed automobili.
Invece in mare solo barche ed onde.
Il porto è sempre così triste.

Nel cesto del fioraio
ogni tanto vedo splendidi fiori,
ma di quei fiori non conosco il nome.

Se domando alla mamma,
lei che vive in città non mi sa dire.
Ed io mi sento sempre molto triste.

La bambola che si addormenta,
i libri e anche la palla.
Butterò tutto!
Ma voglio andarci ora, adesso!

Forse, correndo per i campi aperti,
e conoscendo i nomi
dei più svariati fiori,
potrei farmeli tutti amici.


Per la traduzione ©Marzo2013 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

domenica 3 marzo 2013

James Kirkup - The Beautiful Strangers (Splendidi Estranei)

The Beautiful Strangers
 
(after sighting an Unidentified Flying Object)
 
They are above us,
Beyond us and around us,
Out of space out of time.
 
Between star and star,
New moons, and beings wiser
Than ourselves, approach.
 
Our earth is rotten
As a fruit about to drop
Into nothingness.
 
They are gardeners
Of space, who come to tend us.
Strangers, they love us.
 
In ages long past
They came to our planet.
We drove them away.
 
Ever since that day
Our world moves to destruction.
Death grows among us.
 
Only if we call
To the beautiful strangers
Will our peace return.
 
I know they watch me
As I write this poem now.
Poets are cosmic.
 
I feel their silence
Like words, their absence like love.
I belong not to this earth.
 
I belong to them, and they
Are my brothers, their space my home
That is not of this earth.
 
Ever a stranger, I came
From further fields, an outer place
Whose clouds I trail to death.
 
Ever a white shadow wandering
On this lost world, white and alone
Among the crowding shades of black,
 
My one voice cries to you, men
Of earth, out of my solitude,
That we must turn to them.
 
We must watch for them,
We must give our hearts and souls,
Open eyes and arms.
 
Look to the heavens
And upon the grounds for signs.
They are among us as I am among you.
 
And we shall see them
With the eyes of vision, if
We have sense to see.
 
And we shall know them
By their purity and grace,
If we have hearts to feel.
 
Where are my lost brothers?
Let them come back to me!
Let us return to them!
 
They are above us,
Beyond us and around us,
Out of space out of time.
 
From "White Shadows, Black Shadows" (Dent, London 1970)
 
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Splendidi Estranei
 
(dopo l'avvistamento di un oggetto volante non identificato)
 
Loro sono sopra di noi,
Al di là ed intorno a noi,
Fuori dallo spazio fuori dal tempo.
 
Tra stella e stella,
Nuove lune, ed esseri più saggi
Di noi, si avvicinano.
 
La nostra terra è marcia
Come un frutto sul punto di cadere
Nel nulla.
 
Loro sono giardinieri
Dello spazio, che vengono a occuparsi di noi.
Estranei, ci amano.
 
In anni lontani
Vennero sul nostro pianeta.
Noi li allontanammo.
 
Da quel giorno
Il nostro mondo muove verso la distruzione.
La morte cresce tra di noi.
 
Solo chiamando
Gli splendidi estranei
La nostra pace farà ritorno.
 
So che mi osservano
Ora, mentre scrivo questa poesia.
I poeti sono cosmici.
 
Sento il loro silenzio
Come parole, la loro assenza come amore.
Non appartengo a questa terra.
 
Appartengo a loro, e loro
Sono miei fratelli, il loro spazio la mia casa
Che non è di questa terra.
 
Sempre estraneo, giunsi
Da campi lontani, un luogo esterno
Le cui nuvole inseguo fino alla morte.
 
Sempre ombra bianca che vaga
In questo mondo perduto, bianca e sola
Tra le fitte sfumature di nero,
 
La mia sola voce urla a voi, uomini
Della terra, fuori dalla mia solitudine,
Che dobbiamo rivolgerci a loro.
 
Dobbiamo prestare attenzione,
Dobbiamo dare i nostri cuori e le nostre anime,
Aprire occhi e braccia.
 
Guardare in cielo
E in terra per dei segni.
Loro sono in mezzo a noi come io tra voi.
 
E li vedremo
Con gli occhi della visione, se
Abbiamo il buonsenso di vedere.
 
E li conosceremo
Per la loro purezza e per la grazia,
Se abbiamo cuori per sentire.
 
Dove sono i miei fratelli perduti?
Lasciateli tornare da me!
Lasciateci ritornare da loro!
 
Loro sono sopra di noi,
Al di là ed intorno a noi,
Fuori dallo spazio fuori dal tempo.
 
Da "Ombre Bianche, Ombre Nere" (Dent, London 1970)
 
 
Per la traduzione ©Marzo2012 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.