giovedì 31 dicembre 2020

Kaneko Misuzu - Odori-Ningyou (La Bambola Danzante)

金子 みすゞ - をどり人形

をどり人形は、箱の上、
けふもちりから、くるくると。

前にや夜店の瓦斯の灯に、
欲しそな顔が七つ八つ。

くるり廻れば暗い海、
お船の灯がちらちらと。

をどり人形は、越えて來た、
とほい海路をおもひ出し、

眼にはなみだが湧いてても、
足はやすまず、くるくると。

またもまはれば、瓦斯の灯に、
更けて浴衣の子がふたり。
Odori-Ningyou

Odori-ningyou wa, hako no ue,
kyou mo chirikara, kurukuru to.

Mae nya yomise no gasu no hi ni,
hoshisona kao ga nanatsu yatsu.

Kururi mawareba kurai umi,
o-fune no akari ga chirachira to.

Odori-ningyou wa, koete kita,
tooi umiji wo omoidashi,

me ni wa namida ga waite'te mo,
ashi wa yasumazu, kurukuru to.

Matamo mawareba, gasu no hi ni,
fukete yukata no ko ga futari.

SO231-so6140

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La Bambola Danzante

Anche oggi
gira e rigira
al ritmo del chirikara¹
sulla sua scatola, la ballerina.

E lì davanti, ad osservarla
al lume della lampada²
della bancarella notturna,
ci son sette, otto sguardi
desiderosi.

Ad ogni giro,
vede nel mare scuro
baluginar le luci di una barca.

Ma anche con gli occhi in lacrime al ricordo
di quella lunga strada³ che ha percorso,

le sue gambe continuano
senza sosta a girare.

E, gira ancora, ecco attardarsi
al lume della lampada
due bimbe in yukata.

¹ Onomatopea che probabilmente riproduce il suono del carillon (la vibrazione delle lamelle) o il rumore degli ingranaggi che fanno muovere la bambola. Un'altra possibilità è che si tratti del suono dei tamburi della festa (notazione musicale).
² Alt. Al lume di lanterna a gas.
³ Lett. Via, traversata in mare. Alla vista della barca, la bambola ricorda il lungo viaggio affrontato, con conseguenti lacrime.
Non sono certo che la parola 海路 vada letta umiji e non kairo o unaji. In mancanza di indicazioni (furigana), ho scelto la lettura che, a mio avviso, più si accorda all'armonia del verso.



Per la traduzione ©Dicembre2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 11 dicembre 2020

Il Monalite

Qualcuno ce l'ha messo, nessuno sa come togliercelo dai coglioni.


©Dicembre2020 Radicchio Anarcoide

martedì 3 novembre 2020

Kaneko Misuzu - Umi no Hate (Al Confine del Mare)

金子 みすゞ - 海の果

雲の湧くのはあすこいら、
虹の根もともあすこいら。

いつかお舟でゆきたいな、
海の果までゆきたいな。

あまり遠くて、日が暮れて、
なにも見えなくなつたつて、

あかいなつめをもぐやうに、
きれいな星が手で採れる、
海の果までゆきたいな。
Umi no Hate

Kumo no waku no wa asukoira,
niji no nemoto mo asukoira.

Itsuka o-fune de yukitai na,
umi no hate made yukitai na.

Amari tookute, hi ga kurete,
nanimo mienaku nattatte,

akai natsume wo mogu youni,
kireina hoshi ga te de toreru,
umi no hate made yukitai na.

SK068-sk3106

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Al Confine del Mare

È lì che nascono¹ le nuvole,
ed è da lì che ha origine
l'arcobaleno.

Vorrei davvero, un giorno,
spingermi a bordo d'una barca
fino all'estremo confine del mare.

Anche se è un posto lontanissimo
ed al calar del sole
tutto scompare²,

quanto mi piacerebbe
andare al confine del mare!
Dove poter raccogliere con mano,
come delle natsume³ rosse,
meravigliose stelle.

¹ Emergono, appaiono.
² Lett. Non si vede più nulla.
³ Giuggiole.



Per la traduzione ©Novembre2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

sabato 10 ottobre 2020

Kaneko Misuzu - Umi to Kamome (Il Mare e i Gabbiani)

金子 みすゞ - 海とかもめ

海は青いとおもつてた、
かもめは白いと思つてた。

だのに、今見る、この海も、
かもめの翅も、ねずみ色。

みな知つてるとおもつてた、
だけどもそれはうそでした。

空は青いと知つてます、
雪は白いと知つてます。

みんな見てます、知つてます、
けれどもそれもうそか知ら。
Umi to Kamome

Umi wa aoi to omotte'ta,
kamome wa shiroi to omotte'ta.

Da no ni, ima miru, kono umi mo,
kamome no hane mo, nezumi-iro.

Mina shitte'ru to omotte'ta,
dakedomo sore wa uso deshita.

Sora wa aoi to shitte'masu,
yuki wa shiroi to shitte'masu.

Minna mite'masu, shitte'masu,
keredomo sore mo uso kashira.

UM231-um2206

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Il Mare e i Gabbiani

Credevo
che il mare fosse blu
ed i gabbiani bianchi.

Eppure
sia il mare che ora vedo
che le ali dei gabbiani
sono d'un grigio scuro¹.

Pensavo di conoscerli,
però non era vero.

So il cielo essere azzurro
e candida la neve.

Li vedo, li conosco,
ma forse neanche questo
è vero.

¹ Color topo.


Per la traduzione ©Ottobre2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

mercoledì 30 settembre 2020

Kaneko Misuzu - Rikouna Sakuranbo (Una Ciliegia Giudiziosa)

金子 みすゞ - りこうな櫻んぼ

とてもりこうな櫻んぼ、
ある日、葉かげで考へる。
待てよ、私はまだ青い、
行儀のわるい鳥の子が、
つつきや、ぽんぽが痛くなる、
かくれてるのが親切だ。
   そこで、かくれた、葉の裏だ、
   鳥も見ないが、お日さまも、
   みつけないから、染め殘す。

やがて熟れたが、櫻んぼ、
またも葉かげで考へる。
待てよ、私を育てたは、
この木で、この木を育てたは、
あの年とつたお百姓だ、
鳥にとられちやなるまいぞ。
   そこで、お百姓、籠もつて、
   取りに來たのに、櫻んぼ、
   かくれてたので採り殘す。

やがて子供が二人來た、
そこでまたまた考へる。
待てよ、子供は二人ゐる、
それに私はただ一つ、
けんくわさせてはなるまいぞ、
落ちない事が親切だ。
   そこで、落ちたは夜夜中、
   黒い巨きな靴が来て、
   りこうな櫻んぼを踏みつけた。
Rikouna Sakuranbo

Totemo rikouna sakuranbo,
aruhi, hakage de kangaeru.
Mate yo, watashi wa mada aoi,
gyougi no warui tori no ko ga,
tsutsukya, ponpo ga itaku naru,
kakurete'ru no ga shinsetsu da.
   Sokode, kakureta, ha no ura da,
   tori mo minai ga, ohisama mo,
   mitsukenai kara, somenokosu.

Yagate ureta ga, sakuranbo,
matamo hakage de kangaeru.
Mate yo, watashi wo sodate'ta wa,
kono ki de, kono ki wo sodate'ta wa,
ano toshi-totta o-hyakushou da,
tori ni torarecha narumai zo.
   Sokode, o-hyakushou, kago motte,
   tori ni kita no ni, sakuranbo,
   kakurete'ta no de torinokosu.

Yagate kodomo ga futari kita,
soko de matamata kangaeru.
Mate yo, kodomo ga futari iru,
soreni watashi wa tada hitotsu,
kenka-sasete wa narumai zo,
ochinai koto ga shinsetsu da.
   Sokode, ochita wa yoru yonaka,
   kuroi ookina kutsu ga kite,
   rikouna sakuranbo wo fumitsuketa.

SO240-so6152

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Una Ciliegia Giudiziosa

Una ciliegia molto giudiziosa
un giorno così rifletteva
all'ombra delle foglie:
- Fammi pensare...*
io sono ancora acerba.
Se un uccellino sprovveduto¹
mi beccasse, sai il mal di pancia!²
Farei meglio a restarmene nascosta.**

   Nascostasi sul retro di una foglia,
   non vista dagli uccelli
   ma neppure dal sole,
   rimase pallida com'era.³

Anche una volta fattasi matura,
tornò di nuovo a meditare
all'ombra delle foglie:
- Fammi pensare...
a crescermi è quest'albero (4)
e l'albero è stato cresciuto
da quell'anziano contadino.
Non voglio essere presa da un uccello!

   E quando il contadino col suo cesto
   giunse per la raccolta,
   essendosi nascosta,
   venne lasciata lì dov'era. (5)

Ecco infine arrivare due bambini
e la ciliegia ancora lì
presa a rimuginare:
- Fammi pensare...
i bimbi sono due
ed io sono soltanto una.
Non voglio farli litigare!
Forse sarebbe meglio non cadere.

   E proprio quando cadde, a tarda notte,
   uno scarpone nero
   finì col calpestare
   quella ciliegia giudiziosa.

* Lett. Aspetta! (qui e ai versi 16 e 28 - 3, 12 e 21 del testo originale)
¹ Che non sa comportarsi, maleducato.
² Lett. Avrebbe il mal di pancia. ぽんぽ (ponpo) è un termine del linguaggio infantile.
** Sia qui che al verso 32 (6 e 24 del testo originale) la struttura della frase è: "Sarebbe gentile (da parte mia)..."
³ Lett. Poiché neanche il sole la trovava, non le diede colore.
(4) Alternativa più corretta: mi ha cresciuta quest'albero.
(5) Lett. Sebbene il contadino fosse giunto per la raccolta, la lasciò incolta.



Per la traduzione ©Settembre2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 31 luglio 2020

Kaneko Misuzu - Sorairo no Hana (Fiori Color Cielo)

金子 みすゞ - 空いろの花

青いお空の色してる、
小さい花よ、よくお聽き。

むかし、ここらに黒い瞳の、
かはいい女の子があつて、
さつき私のしてたよに、
いつもお空をみてゐたの。

一日青ぞら映るので、
お瞳はいつか、空いろの、
小さな花になつちやつて、
いまもお空をみてゐるの。

花よ、わたしのお噺が、
もしもちがつてゐないなら、
おまへはえらい博士より、
ほんとの空を知つてゐよ。

いつも私が空をみて、
たくさん、たくさん、考へて、
ひとつもほんとは知らぬこと、
みんなみてゐよ、知つてゐよ。

えらいお花はだァまつて、
ぢつとお空をみつめてる。
空に染まつた青い瞳で、
いまも、飽きずにみつめてる。
Sorairo no Hana

Aoi o-sora no iro shite'ru,
chiisai hana yo, yoku o-kiki.

Mukashi, kokora ni kuroi me no,
kawaii onna no ko ga atte,
sakki watashi no shite'ta yoni,
itsumo o-sora wo mite ita no.

Ichinichi aozora utsuru no de,
o-meme wa itsuka, sorairo no,
chiisana hana ni nacchatte,
imamo o-sora wo mite iru no.

Hana yo, watashi no o-hanashi ga,
moshimo chigatte inai nara,
omae wa erai hakase yori,
honto no sora wo shitte i yo.

Itsumo watashi ga sora wo mite,
takusan, takusan, kangaete,
hitotsu mo honto wa shiranu koto,
minna mite i yo, shitte i yo.

Erai o-hana wa daamatte,
jitto o-sora wo mitsumete'ru.
Sora ni somatta aoi me de,
imamo, akizuni mitsumete'ru.

SK245-sk4148

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Fiori Color Cielo

Stammi ora bene ad ascoltare,
piccolo fiore azzurro cielo¹.

Un tempo qui c'era una bimba
bellissima e dagli occhi neri,
che come me aveva lo sguardo
sempre rivolto verso il cielo.

A rispecchiare quell'azzurro
per tutto il giorno, i suoi [begli] occhi
finirono col diventare
piccoli fiori color cielo,
e stanno ancora lì a guardarlo.

Se non c'è nulla di sbagliato
in quello che ti ho raccontato²,
o fiore, tu conosci il cielo
vero meglio dei grandi esperti.

Tutte le cose di cui io,
stando sempre a fantasticare³
con lo sguardo rivolto al cielo,
non so praticamente niente,
tu le vedi e conosci bene.

Ed in silenzio, il bravo fiore
continua ad osservare* il cielo.
Con gli occhi immersi in quell'azzurro,
non è mai stanco di guardarlo.**

¹ Lett. Che hai il colore del cielo azzurro.
[] Aggiunta.
² Lett. Se il mio racconto non è sbagliato.
³ Lett. Pensando a tante e tante cose.
* Fissare.
** Lett. Anche ora lo sta guardando, senza stancarsene, con gli occhi azzurri tinti dal cielo.



Per la traduzione ©Luglio2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 13 luglio 2020

Kaneko Misuzu - Hitomi (Occhi)

金子 みすゞ - 瞳

みんなのお瞳
魔法の壷よ。

からたち垣根も
街道も、
お馬車も、馬も
馬方も、
蕎麥の畠も
桐の木も、
とほい、みどりの
あの山も、
まだも、お空の
雲さへも、
小さくなつて
みンなはいる。

黒いお瞳は
魔法の壷よ。
Hitomi

Minna no o-meme
mahou no tsubo yo.

Karatachi kakine mo
kaidou mo,
o-basha mo, uma mo
umakata mo,
soba no hatake mo
kiri no ki mo,
tooi, midori no
ano yama mo,
madamo, o-sora no
kumo sae mo,
chiisaku natte
minna hairu.

Kuroi o-meme wa
mahou no tsubo yo.

UM151-um2088

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Occhi

Gli occhi¹ sono dei veri
e propri vasi magici!

Le siepi karatachi²,
la strada principale,
i carri coi cavalli
ed i loro cocchieri,
e poi i campi di grano,
gli alberi di kiri³,
e anche quelle lontane
montagne verdi, e ancora
le nuvole del cielo.
Piccoli piccolini,
ci sono dentro tutti.

Questi miei occhi neri
son proprio vasi magici!

¹ Lett. Tutti gli occhi.
² Il karatachi (枳), ponciro o arancio trifogliato, è un arbusto spinoso originario della Cina usato come siepe.
³ Paulonia.



Per la traduzione ©Luglio2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 23 giugno 2020

Kaneko Misuzu - Ofuro (Il Bagno)

金子 みすゞ - お風呂

母さまと一しよにはいるときや、
私、お風呂がきらひなの。
母さまは私をつかまへて
お釜みたいにみがくから。

だけど一人ではいるときや、
私、お風呂が好きなのよ。

そこでする事、多いけど、
なかで一ばん好きなのは、
ぽかり浮べた木のきれに、
石鹼の凾や、おしろいの、
かけた小瓶を並べるの。

 (それはすてきな御馳走の、
   ならんだ黄金の卓子で、
   私は印度の王樣で、
   白蓮紅蓮咲きみちた、
   きれいなお池に浸つてて、
   涼しいお夕飯あがるとこ。)

玩具を持つてゆくことは、
いつか母さま、禁めたけど、
時にや隣の花びらが、
散つてお船になつてくれ、
時にや私の指たちが、
魔法つかつて長くなる。

誰も知つてやしないけど、
私、お風呂が好きなのよ。
Ofuro

Kaasama to isshoni hairu tokya,
watashi, ofuro ga kiraina no.
Kaasama wa watashi wo tsukamaete
o-kama mitaini migaku kara.

Dakedo hitori de hairu tokya,
watashi, ofuro ga sukina no yo.

Soko de suru koto, ooi kedo,
naka de ichiban sukina no wa,
pokari ukabeta ki no kire ni,
shabon no hako ya, oshiroi no,
kaketa kobin wo naraberu no.

  (Sore wa sutekina gochisou no,
   naranda kin no teiburu de,
   watashi wa indo no ousama de,
   shirahasu benihasu sakimichita,
   kireina o-ike ni tsukatte'te,
   suzushii o-yuuhan agaru toko.)

Omocha wo motte yuku koto wa,
itsuka kaasama, tometa kedo,
toki nya tonari no hanabira ga,
chitte o-fune ni natte kure,
toki nya watashi no yubitachi ga,
mahou tsukatte nagaku naru.

Daremo shitteyashinai kedo,
watashi, ofuro ga sukina no yo.

SO140-so6018

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Il Bagno

Detesto fare il bagno
insieme alla mia mamma,
perché mi tiene ferma
e mi strofina proprio
come fossi una pentola.

Però mi piace farlo
quando sono da sola.

Stando dentro la vasca¹,
posso far tante cose,
ma ciò che più mi piace
è sistemare in fila
le boccette di cipria
ed il portasapone
sopra un pezzo di legno
messo lì a galleggiare.

  (Un tavolo dorato,
   la tavola imbandita
   con cibi prelibati,
   ed io, sovrano indiano,
   mi godo la mia cena²
   immerso in uno splendido
   stagno pieno di loti
   dai fiori bianchi e rossi³)

La mamma mi ha proibito
di portarci i miei giochi,
ma i petali caduti*
a volte si trasformano
in piccole barchette;
ed altre volte ancora
le dita mi si allungano
sì, come per magia.

Nessuno può saperlo,
ma adoro fare il bagno.

¹ Lett. Lì (nel bagno) faccio tante cose, ma quello che più mi piace fare dentro (la vasca)...
² Fresca cena.
³ Lett. Con loti bianchi e rossi completamente sbocciati.
* Lett. I petali lì accanto, cadendo...



Per la traduzione ©Giugno2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 18 maggio 2020

Kaneko Misuzu - Sakura no Ki (Il Ciliegio)

金子 みすゞ - さくらの木

もしも、母さんが叱らなきや、
咲いたさくらのあの枝へ、
ちよいとのぼつてみたいのよ。

一番目の枝までのぼつたら、
町がかすみのなかにみえ、
お伽のくにのやうでせう。

三番目の枝に腰かけて、
お花のなかにつつまれりや、
私がお花の姫さまで、
ふしぎな灰でもふりまいて、
咲かせたやうな、氣がしませう。

もしも誰かがみつけなきや、
ちよいとのぼつてみたいのよ。
Sakura no Ki

Moshimo, kaasan ga shikaranakya,
saita sakura no ano eda e,
choito nobotte mitai no yo.

Ichibanme no eda made nobottara,
machi ga kasumi no naka ni mie,
Otogi no Kuni no you deshou.

Sanbanme no eda ni koshi-kakete,
o-hana no naka ni tsutsumarerya,
watashi ga o-hana no himesama de,
fushigina hai demo furimaite,
sakaseta youna, ki ga shimashou.

Moshimo dareka ga mitsukenakya,
choito nobotte mitai no yo.

SK208-sk4092

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Il Ciliegio

Se la mamma non mi sgrida,
vorrei arrampicarmi un po'
su quei rami di ciliegio in fiore.

Arrivata al primo ramo,
vedrei tutta la città
come immersa nella nebbia,
quasi fosse il Regno delle Fiabe.

Poi, sedendomi sul terzo,
da quei petali nascosta¹,
mi parrebbe d'esser come
la Principessa dei Fiori
che li ha fatti risvegliare²
con manciate di polvere magica.³

Se nessuno lo scoprisse,
vorrei arrampicarmi fin lassù.*

¹ Lett. Circondata, avvolta dai fiori.
² Lett. Far fiorire, sbocciare.
³ Lett. Spargendo polvere miracolosa.
* Ripetizione del terzo verso (il secondo nella traduzione).


Per la traduzione ©Maggio2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 4 maggio 2020

Kaneko Misuzu - Obaasama to Jōruri (La Nonna e il Jōruri)

金子 みすゞ - お祖母樣と淨瑠璃

縫ひものしながらお祖母さまは、
いつもおはなし、きかせました。
おつる、千松、中將姫・・・、
みんなかなしい話ばかり。

お話しながらお祖母さまは、
ときどき淨留璃をきかせました。
おもひ出しても胸がいたむ、
それはかなしい調子でした。

中將姫をおもふせいか、
そのことはみんなみんな、
雪の夜のやうにおもはれます。

それももう遠いむかし、
うたの言葉はわすれました。

ただ、せつない、ひびきばかり、
ああ、いまも、水のやうに、
かなしくしづかに泌みてきます。

さらさらと、さらさらと、
ふる雪の音さへも・・・。
Obaasama to Jōruri

Nuimono shi-nagara obaasama wa,
itsumo o-hanashi, kikasemashita.
O-Tsuru, Senmatsu, Chūjō-hime...,
minna kanashii hanashi bakari.

O-hanashi shi-nagara obaasama wa,
tokidoki jōruri wo kikasemashita.
Omoidashite mo mune ga itamu,
sore wa kanashii chōshi deshita.

Chūjō-hime wo omou sei ka,
sono koto wa minna minna,
yuki no yoru no you ni omowaremasu.

Sore mo mou tooi mukashi,
uta no kotoba wa wasuremashita.

Tada, setsunai, hibiki bakari,
aa, ima mo, mizu no you ni,
kanashiku shizukani shimite kimasu.

Sarasara to, sarasara to,
furu yuki no oto sae mo...

UM221-um2189

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La Nonna e il Jōruri*

Mentre la nonna era intenta a cucire,
mi raccontava sempre delle storie:
O-Tsuru, Senmatsu, Chūjō-hime...¹
Erano tutte storie molto tristi.

E a volte, nel bel mezzo del racconto,
mi faceva ascoltare un jōruri.
Un canto pieno di malinconia²
al cui ricordo mi si stringe il cuore.

Forse è il pensiero della principessa
Chūjō, ma mi sembra che lo facesse
ogni volta nelle notti di neve.³

Ormai appartiene tutto ad un passato
molto lontano e, di quelle canzoni,
non ricordo più neanche le parole.

Resta soltanto un'eco dolorosa
che -Ah!- in questo momento mi pervade,
come l'acqua, con la sua triste quiete.

Sento persino il suono della neve
che cade e cade delicatamente...

* Il jōruri (淨瑠璃) è il racconto cantato, uno stile di recitazione narrativa caratteristico del teatro dei burattini (ningyō-jōruri 人形浄瑠璃 o bunraku 文楽).
¹ Personaggi della tradizione popolare giapponese presenti in varie opere teatrali.
O-Tsuru (おつる) è un personaggio dell'opera “Keisei Awa no Naruto” (傾城阿波の鳴門 - “Cortigiana, Naruto di Awa”, conosciuta anche come “La Tragedia di Naruto”): figlia di O-Yumi e del samurai Jūrōbē, viene lasciata alle cure della nonna quando il padre parte per Ōsaka con la moglie alla ricerca della spada perduta del suo signore. Passati dieci anni la ragazza, in viaggio per trovare i genitori, si presenta inconsapevolmente alla porta della loro casa (qui in una stampa di Toyohara Kunichika), ma la madre O-Yumi, pur avendola riconosciuta, la allontana per non metterla in pericolo (il padre era entrato in una banda di ladri ed era ricercato). Mentre O-Yumi, pentita, esce di casa alla ricerca di O-Tsuru, questa incontra il padre che, ignaro della sua identità, la trascina in casa per derubarla e la uccide (qui in una stampa di Utagawa Kunisada).
Senmatsu (千松) è un personaggio dell'opera “Meiboku Sendai Hagi” (伽羅先代萩, nota come “La Successione Contesa”): figlio di Masaoka, nutrice del giovane Tsuruchiyo (erede del daimyō -signore- di Oshu), viene istruito dalla madre ad assaggiare il cibo destinato all'erede del casato per evitare che venga avvelenato. Viene ucciso davanti agli occhi della madre da Yashio (sorella di Nikki Danjō, mente del complotto per assassinare il daimyō e suo figlio) per nascondere il tentativo di avvelenamento dopo che il bambino aveva iniziato ad accusare dolori per aver mangiato dei dolci destinati a Tsuruchiyo (scena immortalata dall'artista Utagawa Kuniyoshi in questo trittico e da Morikawa Chikashige in questa stampa).
Chūjō-hime (中將姫) è un personaggio forse realmente esistito, protagonista di favole, racconti e leggende: figlia del principe Fujiwara no Toyonari, nata per grazia del/la bodhisattva Kannon in seguito alle offerte dei genitori al tempio di Hase. Alla morte della madre, viene perseguitata dalla matrigna Iwane Gozen (o Teruhi no Mae) che ordina ad un servo di condurla sull'Hibariyama e di ucciderla, ma la ragazza fugge con l'aiuto del servo. Dopo lungo peregrinare, trova rifugio nel tempio di Taima a Nara, si fa monaca e, secondo la leggenda, in una sola notte ricama il mandala presente ancora oggi nel tempio.
² Con “kanashii chōshi” (かなしい調子) si fa probabilmente riferimento al tono lamentoso della recitazione.
³ Nel “Hibariyama Himesute Matsu” (鶊山姫捨松 - “Il Pino della Principessa abbandonata sul Monte Hibari”), come anche in altre opere teatrali, è presente la scena del “supplizio nella neve” (雪責め - Yukizeme), nella quale la principessa Chūjō viene condotta nel cortile innevato per essere bastonata. Scena immortalata da vari pittori, tra cui Toyohara Kunichika (qui), Toyohara Chikanobu (qui e qui) e Utagawa Kunisada III (qui).



Per la traduzione ©Maggio2020 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 17 aprile 2020

Sailor Virus

Quando la quarantena si fa dura, i matti iniziano a giocare.


©Aprile2020 Radicchio Anarcoide

lunedì 6 aprile 2020

Immutatis Mutandis

Immutatis Mutandis

Nei giorni de priggione
da pestilenza e guera
l'infame se sottera¹
nun senza na raggione.

Ce lo vedreste a lui,
che manco arzava 'n dito,
annà in soccorso artrui
come pprincipe ardito?

È 'n animale soscial
specializzato in feiscial².
Gnente je se pò cchiede
a parte tuitte e seghe.

Si cià quarcosa in lista
de bbono e socialista,
è de impicciasse a dire
all'artri come vive.

Puro quanno nissuno
lo sfriscia³, 'un ce sò cristi:
"Cri-cri, cri-cri. Dovresti.
Non devi. È inopportuno!"

Ma er monno è na ciavatta
e a fine de ggiornata
darà na ripassata*
sia ar grillo che alla blatta.

¹ Il meschino cade ancora più in basso nella considerazione altrui facendo una brutta fine.
² Facial, categoria della filosofia edonistica tra le più studiate e apprezzate.
³ Dal verbo sfregiare. In questo caso assume il significato di “degnare di attenzione”.
* La giusta ricompensa.

4 Aprile 2020


Poesiola scritta pensando alla valanga di stronzate, anche criminali, dette e postate sui social dai due Mattei (il grillo e la blatta) da quando siamo in questa situazione. A tal proposito, vorrei autocitarmi: "Le situazioni di emergenza non fanno emergere il meglio della persona, mettono semplicemente in risalto quello che uno è: l'altruista apparirà più disponibile, lo scemo più irrazionale, il rompicoglioni più insopportabile, la persona acida più allappante, quella banale più stucchevole... e Salvini e Renzi più merde che mai".


©Aprile2020 Francesco Segola
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