domenica 20 novembre 2022

Kaneko Misuzu - Uchide no Kozuchi (Il Maglio dei Desideri)

金子 みすゞ - 打出の小槌

打出の小槌を貰つたら
私は何を出しませう。

羊羹、カステラ、甘納豆
姉さんとおんなじ腕時計、
まだまだそれより眞白な
唄の上手な鸚鵡を出して、
赤い帽子の小人を出して
毎日踊を見ませうか。

いいえ、それよりお話の
一寸法師がしたやうに
背丈を出して一ぺんに
大人になれたらうれしいな。
Uchide no Kozuchi

Uchide no kozuchi wo morattara
watashi wa nani wo dashimashou.

Youkan, kasutera, ama-nattou
neesan to onnaji ude-dokei,
madamada sore yori masshirona
uta no jouzuna oumu wo dashite,
akai chapeau no kobito wo dashite
mainichi odori wo mimashou ka.

Iie, sore yori o-hanashi no
Issun-boushi ga shita you ni
setake wo dashite ippen ni
otona ni naretara ureshii na.

UM013-um1024

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Il Maglio dei Desideri*

Se avessi anch'io un maglio dei desideri,
che cosa potrei mai far apparire?

Lo yōkan, la castella, il nattō dolce,¹
o un orologio proprio uguale a quello
di mia sorella; oppure un pappagallo
bianchissimo, capace di cantare,
e degli gnomi dal cappello rosso
per poi guardarli ogni giorno ballare.

No, meglio ancora, sarei più felice
se diventassi² grande in un istante,
desiderando crescer di statura
come fece Issun-bōshi nella storia.

* L'uchide-no-kozuchi è un martello magico presente in alcune favole (tra cui quella di Issun-bōshi) che è in grado, scuotendolo (打つ), di far apparire (出す) qualsiasi cosa si desideri.
¹ Lo yōkan (羊羹) e l'ama-nattō (甘納豆) sono due dolci a base di fagioli rossi, la kasutera/castella (カステラ) è una sorta di pan di Spagna.
² Lett. Potessi diventare.



Per la traduzione ©Novembre2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 15 novembre 2022

Kaneko Misuzu - Omocha no nai Ko ga (La Bimba senza Giochi)

金子 みすゞ - 玩具のない子が

玩具のない子が
さみしけりや、
玩具をやつたらなほるでせう。

母さんのない子が
かなしけりや、
母さんをあげたら嬉しいでせう。

母さんはやさしく
髪を撫で、
玩具は箱から
こぼれてて、

それで私の
さみしいは、
何を貰うたらなほるでせう。
Omocha no nai Ko ga

Omocha no nai ko ga
samishikerya,
omocha wo yattara naoru deshou.

Kaasan no nai ko ga
kanashikerya,
kaasan wo agetara ureshii deshou.

Kaasan wa yasashiku
kami wo nade,
omocha wa hako kara
koborete'te,

sorede watashi no
samishii wa,
nani wo moroutara naoru deshou.

SO245-so6160

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La Bimba senza Giochi

La bimba senza giochi,
se si sente un po' sola,
con¹ un bel gioco poi si rasserena².

La bimba senza mamma,
se si sente un po' triste,
con¹ una mamma poi sarà felice.

La mamma con dolcezza
mi pettina i capelli
e trabocca di giochi la mia cesta³.

A me, che ho tutto questo,
cosa farà passare la tristezza?(4)

¹ Lett. Dandole un gioco, dandole una mamma.
² Lett. Guarirà, le passerà.
³ Lett. I giochi traboccano dalla cesta.
(4) Lett. Ricevendo cosa mi passerà la tristezza/solitudine?



Per la traduzione ©Novembre2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 4 novembre 2022

[Galileo] Kindan no Majutsu - Magia Proibita


Titolo originale: 禁断の魔術 - Kindan no Majutsu
Titolo italiano: Magia Proibita
Adattamento televisivo dell'omonimo romanzo di Higashino Keigo pubblicato dalla casa editrice Bunshun Bunko. 

Torrent e link diretti:

Kindan no Majutsu - Magia Proibita

Potete trovare il torrent anche su AniRena (qui) e su AniDex (qui).

Magnet link (in caso di server non funzionante)

Link diretto (versione corretta): Kindan no Majutsu*
Link diretto (prima versione): Kindan no Majutsu*

Nota:
Nella versione corretta ho aggiunto un -san che mi era sfuggito, modificato leggermente una battuta ed eliminato quel "eleminato". Spero che non ci siano altri errori per cui dovermi scusare. (12/11/2022)
Mi sono accorto per caso (cercando un manga di Igarashi Daisuke) di aver trascritto per errore il nome Igarashi come Higarashi. In un'eventuale terza versione provvederò a correggere l'errore. (30/11/22)

Cast: Fukuyama Masaharu (nel ruolo di Yukawa Manabu), Araki Yūko (nel ruolo di Makimura Tomoka), Kitamura Kazuki (nel ruolo di Kusanagi Shunpei), Sawabe Yū (nel ruolo di Ootagawa Minoru), Watanabe Ikkei (nel ruolo di Kuribayashi Hiromi), Murakami Nijirō (nel ruolo di Koshiba Shingo), Mori Nana (nel ruolo di Kurasaka Yurina), Asakura Aki (nel ruolo di Koshiba Akiho), Suzuki Kōsuke (nel ruolo di Ooga Jinsaku), Nakamura Masatoshi (nel ruolo di Ukai Kazurō), Hirahara Tetsu (nel ruolo di Nagaoka Osamu), Koshimura Tomokazu (nel ruolo di Katsuta Mikio), Nakamura Kashō (nel ruolo di Yonemura Kōzō), Hyōdō Katsumi (nel ruolo di Igarashi), Hashizume Jun (nel ruolo del professore delle superiori), Hirosawa Katsumi (nel ruolo di se stesso), Wada Ryōta, Nakanishi Shigeki, Nasu Akiyuki, Hano Atsuko, Itō Sōgo, Kitazawa Hibiki, Tokitō Yūki, Akase Akari, Yagi Takumi, Sakuragi Masaya, Inagaki Masanari, Oku Tomoya, Nakawaki Mikito, Nakajima Aya, Ikuta Ryūsei.
Staff: Okada Michitaka (sceneggiatura), Kanno Yūgo e Fukuyama Masaharu (musiche), Suzuki Yoshihiro (ideazione e produzione), Song Hana e Furugoori Shin'ya (produzione), Mitsuhashi Toshiyuki (regia).

Lingua: Giapponese (audio)
Sottotitoli: Italiano
Formato video: Avi (xvid codec)
Risoluzione: 1280x720
Aspect Ratio: 16:9
Dimensione:
913 MB
Durata:
1:43:35 h:min:sec

Traduzione dal giapponese:
Radicchio
Timing: Radicchio
Styling: Radicchio
Encoding: Radicchio


Regia: 7   Storia: 7   Recitazione: 9   Musiche: 8




I download sono a scopo informativo e non hanno finalità di lucro. Il file va cancellato dopo la consultazione. Il copyright è degli aventi diritto. 
Questo è un fransoup gratuito. Vi prego di interromperne la distribuzione nel caso i diritti vengano acquistati in Italia.

venerdì 30 settembre 2022

Kaneko Misuzu - Hitonashi Shima (L'Isola Deserta)

金子 みすゞ - 人なし島

人なし島に流された、
私はあはれなロビンソン。

ひとりぼつちで、砂に居て、
はるかの沖をながめます。

沖は青くて、くすぼつて、
お船に似てる雲もない。

けふもさみしく、あきらめて、
私の岩窟へかへりましよ。

(おや、誰か知ら、出て來ます、
水着、着た子が三五人。)

百枚飛ばして、ロビンソン、
めでたくお國へ着きました。

(父さんお晝寢さめたころ、
お八つの西瓜の冷えたころ)

うれしい、うれしい、ロビンソン、
さあさ、お家へいそぎましよ。
Hitonashi Shima

Hitonashi shima ni nagasareta,
watashi wa awarena Robinson.

Hitoribocchi de, suna ni ite,
haruka no oki wo nagamemasu.

Oki wa aokute, kusubotte,
o-fune ni nite'ru kumo mo nai.

Kyou mo samishiku, akiramete,
watashi no iwaya e kaerimasho.

(Oya, dare kashira, dete kimasu,
mizugi, kita ko ga san-gonin.)

Hyakumai tobashite, Robinson,
medetaku o-kuni e tsukimashita.

(Tousan o-hirune sameta koro,
oyatsu no suika no hieta koro)

Ureshii, ureshii, Robinson,
saa sa, o-uchi e isogimasho.

SK017-sk3033

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L'Isola Deserta

Io, naufragata
su un'isola deserta,
sono uno sfortunato Robinson¹.

Me ne sto solo,
seduto sulla sabbia,
ad osservare il mare in lontananza.

Al largo il mare
è azzurro, un po' velato²,
senza neanche una nuvola per nave³.

Ed anche oggi,
vinto dallo sconforto(4),
mi arrendo e faccio rientro alla mia grotta.

(Oh! Chi saranno?
Ecco spuntare tre,
cinque bambini in costume da bagno.)*

[Vado più avanti],
saltando cento pagine,
con Robinson felice al suo paese(5).

(Quando il papà
si sveglia dal riposo,
anche l'anguria per l'oyatsu è pronta.)(6)

Mio fortunato,
beato Robinson...
Su, dai, andiamo di corsa verso casa!


Versione alternativa

Io, naufraga su un'isola deserta,
sono uno sfortunato Robinson¹.

Me ne sto tutto solo sulla sabbia
ad osservare il mare in lontananza.

Al largo il mare è azzurro, un po' velato²,
senza neanche una nuvola per nave³.

E anche quest'oggi, in preda allo sconforto(4),
mi arrendo e faccio rientro alla mia grotta.

(Oh! Chi saranno? Ecco spuntare tre,
cinque bambini in costume da bagno.)*

[Vado avanti], saltando cento pagine,
con Robinson felice al suo paese(5).

(Quando il papà si sveglia dal riposo,
anche l'anguria per l'oyatsu è pronta.)(6)

Beato, fortunato Robinson...
Su, dai, andiamo di corsa verso casa!

[] Aggiunta.
¹ Robinson Crusoe, il protagonista del romanzo di Daniel Defoe.
² Per via della foschia (o delle lacrime -interpretazione).
³ Lett. Simile a una nave.
(4) Lett. Malinconicamente, in preda alla solitudine.
(5) Lett. Arrivato felicemente al suo paese.
(6) Lett. Anche l'anguria per la merenda (お八つ) si è rinfrescata.

* Con l'arrivo di alcuni bambini si interrompe l'incantesimo della lettura, che viene conclusa rapidamente per poter tornare a casa in tempo per la merenda.




Per la traduzione ©Settembre2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 16 settembre 2022

Kaneko Misuzu - Suzume no O-yado (L'Ostello dei Passeri)

金子 みすゞ - 雀のおやど
— おはなしのうたの五 —

雀のお宿に春が來て、
お屋根の草も伸びました。

舌を切られた子雀は、
ものの言へない子雀は、
たもと重ねて、うつむいて、
ほろりほろりと泣いてます。

父さん雀はかはいそで、
お花見振袖購ひました。

母さん雀もかはいそで、
お花見お團子こさへます。

それでも、やつぱり子雀は、
ほろりほろりと泣いてます。
Suzume no O-yado
— O-hanashi no uta no go —

Suzume no o-yado ni haru ga kite,
o-yane no kusa mo nobimashita.

Shita wo kirareta ko-suzume wa,
mono no ienai ko-suzume wa,
tamoto kasanete, utsumuite,
horori horori to naite'masu.

Tousan-suzume wa kawaisode,
o-hanami furisode kaimashita.

Kaasan-suzume mo kawaisode,
o-hanami o-dango kosaemasu.

Soredemo, yappari ko-suzume wa,
horori horori to naite'masu.

UM022-um1038

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L'Ostello dei Passeri*
— Racconti in poesia 5 —

Giunta la primavera
all'ostello dei passeri,
pure l'erba del tetto era cresciuta.

Con la lingua tagliata,
ormai senza più voce¹,
la figlia-passerotto, piccolina,
piangeva a testa china,
un tamoto² sull'altro,
versando le sue lacrime a dirotto.

Il padre, impietosito,
le aveva comperato
per l'hanami³ un [bel] furisode(4) [nuovo].

Anche la mamma, in pena,
commossa [da quel pianto],
per l'hanami le aveva fatto i dango(5).

Ma, nonostante tutto,
la piccola piangeva
versando le sue lacrime a dirotto.(6)

[] Aggiunta.
¹ Lett. Incapace di parlare.
² (tamoto), la parte di tessuto, più o meno allungata, che pende dal (sode, manica) del kimono.
³ 花見 (hanami), la consuetudine di contemplare ciliegi e altri alberi durante il periodo della fioritura primaverile.
(4) 振袖 (furisode), kimono dalle lunghe maniche “ondeggianti”.
(5) 団子 (qui 團子, dango), gnocchi di riso dolci.
(6) Alt. più letterale: Ma, nonostante questo,
                              la figlia-passerotto
                              versava le sue lacrime a dirotto.

* Luogo presente nell'otogibanashi (お伽噺 - fiaba) 舌切り雀 (shitakiri suzume - il passero dalla lingua tagliata).
   Un giorno un vecchio contadino/montanaro trova sulla sua strada un piccolo passero ferito e decide di portarlo in casa sua per prendersene cura.
   Col passare del tempo, l’uomo si affeziona molto all'uccellino che, una volta guarito, ricambia quell’affetto rimanendo al suo fianco. Tuttavia, la moglie del vecchio, donna scorbutica come poche, si mostra insofferente alla cosa e, in assenza del marito, sorpreso il passero a beccare nella ciotola della pasta di riso che aveva preparato per riparare degli shōji (障子 - porte scorrevoli), lo punisce tagliandogli la lingua con delle forbici. L’uccellino, ferito e spaventato, fugge in direzione delle montagne.
   Non vedendo il passero ad accoglierlo, il vecchio chiede spiegazioni alla moglie e, messo a conoscenza dell’accaduto, corre a cercarlo tra i boschi. Ritrova il piccolo in uno yado (宿 - ostello) gestito da passeri dove, in segno di riconoscenza per la sua gentilezza, viene ricevuto con del buon cibo, canti e balli. Al momento del congedo, i passeri gli offrono in omaggio una tsuzura (葛籠 - cesta di vimini) da scegliere tra due di diversa grandezza. Lui, essendo uomo di una certa età e dalle modeste pretese, sceglie la più piccola, con la promessa di non aprirla fino al suo rientro a casa.
   Giunto a casa, il vecchio scopre all'interno della cesta un vero e proprio tesoro, fatto di oro, argento e altri oggetti preziosi. La moglie, avida ancor più che scorbutica, lo rimprovera aspramente per non aver preso l’altra cesta, a parer suo contenente una quantità di ricchezze molto più grande. Quindi si reca di persona all'ostello per reclamarla. Ma, sulla strada del ritorno, vinta dalla stanchezza e dalla curiosità, apre la cesta liberando una miriade di mostri, alla cui vista perde i sensi sopraffatta dal terrore.




Per la traduzione ©Settembre2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 5 settembre 2022

Kaneko Misuzu - O-nemaki (Il Nemaki)

金子 みすゞ - お寢着

八時打ちます、
お時計が、
おねまき着せます、
おかあさま。

白い、白い、おねまきを、
着て寢りや、
白い夢ばかり。
お花のついた晝のべべ、
着て寢りや、
お花になれように。
蝶々のついた外出着を
着て寢りや、
蝶々になれように。

だけども母さま
着せるから、
だまつて着ませう
白ねまき。
O-nemaki

Hachiji uchimasu,
o-tokei ga,
o-nemaki kisemasu,
okaasama.

Shiroi, shiroi, o-nemaki wo,
kite nerya,
shiroi yume bakari.
O-hana no tsuita hiru no bebe,
kite nerya,
o-hana ni nareyou ni.
Choucho no tsuita yosoyuki wo
kite nerya,
choucho ni nareyou ni.

Dakedomo kaasama
kiseru kara,
damatte kimashou
shiro-nemaki.

SO243-so6158

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Il Nemaki

È l'orologio
che batte le otto [in punto],
ora la mamma
mi metterà il pigiama.

Con il mio bianco,
candido nemaki
farò nel sonno
soltanto sogni bianchi¹.
Se andassi a letto
col vestitino a fiori,
quello che indosso
durante la giornata²,
potrei sognare
di diventare un fiore³.
Se andassi a letto
con il vestito buono,
quello a farfalle
che metto per uscire(4),
potrei sognare
d'essere una farfalla(5).

Però è la mamma
a farmelo indossare,
e io metterò
il mio nemaki bianco
senza far storie(6).

[] Aggiunta.
¹ Sogni di cui non si ha ricordo. ² Lett. Il bebe del giorno.
³ Lett. Potrei diventare un fiore (in sogno).
(4) La parola 外出着 si legge “gaishutsugi”, ma ne è stata indicata come lettura よそゆき (yosoyuki). Il significato è lo stesso (abito per uscire/vestito buono).
(5) Lett. Potrei diventare una farfalla (in sogno).
(6) Lett. In silenzio.




Per la traduzione ©Settembre2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 29 agosto 2022

Kaneko Misuzu - Niji to Hikouki (L'Arcobaleno e l'Aeroplano)

金子 みすゞ - 虹と飛行機

町の人ははじめて
虹を見た、
飛行機見に出て
虹をみた。

しぐれの空から
飛行機は、
虹の輪のなかへと
急いでる。

わかつた、
わかつた、
飛行機は、
町の人に
この虹
みせようと、
虹から
つかひに
來たんだよ。
Niji to Hikouki

Machi no hito wa hajimete
niji wo mita,
hikouki mi ni dete
niji wo mita.

Shigure no sora kara
hikouki wa,
niji no wa no naka e to
isoide'ru.

Wakatta,
wakatta,
hikouki wa,
machi no hito ni
kono niji
miseyou to,
niji kara
tsukai ni
kita n da yo.

SK113-sk3172

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L'Arcobaleno e l'Aeroplano

Fu quando uscì a vedere
passare un aeroplano
che, per la prima volta,
la gente di città
posò lo sguardo su un arcobaleno.

Da quel cielo piovoso¹
l'aereo s'affrettava
volando lì, nel mezzo,
fin dentro l'arco dell'arcobaleno.

Ci sono, ora ho capito!
L'aereo era venuto
per mostrare alla gente
proprio l'arcobaleno,
era venuto in veste
di messaggero dell'arcobaleno!²

Versione alternativa

Uscita a vedere
passare un aereo,
la gente in città
vide [lassù in cielo]
per la prima volta
un arcobaleno.

Dal cielo piovoso¹
l'aereo sfrecciava
nel mezzo dell'arco
dell'arcobaleno.

Ci sono, ho capito!
L'aereo voleva
mostrare alla gente
quell'arcobaleno,
era un messaggero
venuto per conto
dell'arcobaleno!²
[] Aggiunta.
¹ 時雨 (shigure), pioggia di fine autunno/inizio inverno.
² Lett. Era venuto in missione (come messaggero) dall'arcobaleno.




Per la traduzione ©Agosto2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

giovedì 25 agosto 2022

Kaneko Misuzu - Umi no O-miya (Il Palazzo del Mare)

金子 みすゞ - 海のお宮
— おはなしのうたの四 —

海のお宮は琅玕づくり、
月夜のやうな青いお宮、
青いお宮で乙姫さんは、
けふも一日、海みてゐます。
いつか、いつかと、海みてゐます。

いつまで見ても、
浦島さんは、
陸へかへつた
浦島さんは————

海のおくにの靜かな晝を、
うごくは紅い海くさばかり、
うすむらさきのその影ばかり。

百年たつても、乙姫さんは
いつか、いつかと、海みてゐます。
Umi no O-miya
— O-hanashi no uta no yon —

Umi no o-miya wa roukan-zukuri,
tsukiyo no youna aoi o-miya,
aoi o-miya de Oto-himesan wa,
kyou mo ichinichi, umi mite imasu.
Itsuka, itsuka to, umi mite imasu.

Itsumade mite mo,
Urashima-san wa,
oka e kaetta
Urashima-san wa————

Umi no o-kuni no shizukana hiru wo,
ugoku wa akai umikusa bakari,
usumurasaki no sono kage bakari.

Hyakunen tatte mo, Oto-himesan wa
itsuka, itsuka to, umi mite imasu.

UM020-um1036

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Il Palazzo del Mare*
— Racconti in poesia 4 —

In fondo al mare c'è un palazzo
fatto di giada¹, un verdazzurro
simile a quello della notte
illuminata dalla luna².
E nel palazzo Oto-hime
anche oggi osserva assorta³ il mare,
nella speranza che un bel giorno,
che un giorno lui faccia ritorno.(4)

Ma, per quanto resti a guardare,
Urashima, Urashima-san
che era tornato sulla terra...(5)

Nelle giornate sempre quiete
[lì in fondo], nel regno del mare,
si muove solo l'alga rossa
con la sua ombra viola tenue.

Anche trascorsi ormai cent'anni,
la principessa osserva il mare,
nella speranza che un bel giorno,
che un giorno lui faccia ritorno.

¹ Lett. Il palazzo del mare è fatto di giada.
² Lett. Simile a una notte di luna.
³ Lett. Per tutto il giorno.
(4) Lett. Che un giorno, prima o poi. L’oggetto dell'attesa è esplicitato nella strofa successiva.
(5) Conoscendo l’epilogo della storia, risulta chiara l'impossibilità del ritorno.

* Si tratta del 竜宮 (ryūgū), il Palazzo del Drago, luogo fantastico presente nella storia di Urashima Tarō (浦島太郎).
   Nella versione dell'Otogi-zōshi (御伽草子), il giovane pescatore Tarō un giorno trova nella sua rete quattro tartarughe. Ritenendo ingiusto ucciderle (per la loro longevità), le rilascia nel mare augurandosi che si ricordino del suo gesto.
   Il giorno successivo incontra una bella donna su una barca che gli racconta di essere scampata a una tempesta e che lo prega di accompagnarla nel luogo in cui era diretta. Giunto sul posto, scopre trattarsi del Palazzo del Re Drago e che la donna è in realtà una principessa. La principessa propone quindi al giovane di vivere nel palazzo come suo sposo e lui accetta di buon grado.
   Trascorsi lì tre anni, colto dalla nostalgia per il suo villaggio e impensierito dalla sorte dei genitori, Tarō decide di lasciare il palazzo. Alla partenza, come regalo di commiato, riceve dalla principessa uno scrigno con la raccomandazione che non venga mai aperto.
   Tornato sulla terra, il giovane scopre con amara sorpresa che la permanenza nel palazzo era durata ben 700 anni e nessuna delle persone che conosceva era più in vita da molto tempo. Disperato, senza sapere cos’altro fare, apre lo scrigno che gli era stato donato, dal quale fuoriesce una nuvola bianca che rilascia su di lui in un istante i suoi anni reali. Ormai divenuto un vecchio decrepito, Tarō si tramuta in una gru e vola verso il monte Hōrai (蓬莱山), dimora degli immortali.
   Nella versione presente nel Man'yōshū (万葉集 o 萬葉集), il giovane parte dopo aver promesso di fare ritorno al palazzo l'indomani. Non trovando più la sua casa, apre lo scrigno pensando così di vederla riapparire (この箱を開きて見てば もとのごと家はあらむと) e muore poco dopo essere diventato vecchio.
   Nella versione popolare del racconto, Tarō salva una tartaruga dalle molestie di alcuni bambini e per riconoscenza viene da questa condotto in fondo al mare, nel Palazzo del Drago, dove trascorre diversi giorni in bagordi assieme alla sua ospite, rivelatasi essere Oto-hime (乙姫).




Per la traduzione ©Agosto2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

giovedì 18 agosto 2022

Kaneko Misuzu - Nenne no Kisha (Il Treno della Nanna)

金子 みすゞ - ねんねの汽車

ねんねん寢る子は汽車に乘る、
ねんねの駅を汽車は出る。

汽車の通るは夢のくに、
なんきん玉の地の上の、
赤い線路をひた走り。

月は明るし、雲は紅、
硝子の塔のてつぺんに、
ちらりと白い星も出る。

みんなお窓に見て過ぎて、
おめざの駅へ汽車は着く。

お夢のくにのお土產は、
誰も持つては歸れない。
お夢のくにへゆくみちは、
ねんねの汽車が知るばかり。
Nenne no Kisha

Nennen neru ko wa kisha ni noru,
nenne no eki wo kisha wa deru.

Kisha no tooru wa yume no kuni,
nankindama no chi no ue no,
akai senro wo hitahashiri.

Tsuki wa akarushi, kumo wa beni,
garasu no tou no teppen ni,
chirari to shiroi hoshi mo deru.

Minna o-mado ni mite sugite,
omeza no eki e kisha wa tsuku.

O-yume no kuni no o-miyage wa,
daremo motte wa kaerenai.
O-yume no kuni e yuku michi wa,
nenne no kisha ga shiru bakari.

SO068-so5094

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Il Treno della Nanna

I bimbi che fanno la ninna
salgono tutti sopra un treno
e il treno fa la sua partenza
dalla stazione della nanna.

Attraversa il regno dei sogni
correndo su binari rossi
sopra una terra di perline.

All'imbrunire delle nuvole,
quando la luna splende [in cielo],
in cima a una torre di vetro
spuntano bianche anche le stelle.

Mentre tutti passano il tempo
coi loro sguardi ai finestrini,
il treno arriva [alla sua meta],
alla stazione degli omeza¹.

Nessuno può portare via
regali dal regno dei sogni.
Soltanto il treno della nanna
è a conoscenza della via
che porta lì, al regno dei sogni.

[] Aggiunta.
¹ お目覚 (omeza), dolce dato ai bambini al risveglio.




Per la traduzione ©Agosto2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

domenica 31 luglio 2022

Kaneko Misuzu - Kyonen no Kyou (In Questo Giorno, un Anno Fa)

金子 みすゞ - 去年のけふ
— 大震記念日に* —

去年のけふは今ごろは、
私は積木をしてました。
積木の城はがらがらと、
見るまに崩れて散りました。

去年のけふの、夕方は、
芝生のうへに居りました。
黒い火事雲こはいけど、
母さんお瞳がありました。

去年のけふが暮れてから、
せんのお家は燒けました。
あの日届いた洋服も、
積木の城も燒けました。

去年のけふの夜更けて、
火の色映る雲の間に、
しろい月かげ見たときも、
母さん抱いてて呉れました。

お衣もみんなあたらしい、
お家もとうに建つたけど、
あの日の母さんかへらない。
今年はさびしくなりました。**
Kyonen no Kyou
— Taishin kinenbi ni —

Kyonen no kyou wa imagoro wa,
watashi wa tsumiki wo shite'mashita.
Tsumiki no shiro wa garagara to,
miru ma ni kuzurete chirimashita.

Kyonen no kyou no, yuugata wa,
shibafu no ue ni orimashita.
Kuroi kaji-gumo kowai kedo,
kaasan o-meme ga arimashita.

Kyonen no kyou ga kurete kara,
sen no o-uchi wa yakemashita.
Ano hi todoita youfuku mo,
tsumiki no shiro mo yakemashita.

Kyonen no kyou no yoru fukete,
hi no iro utsuru kumo no ma ni,
shiroi tsukikage mita toki mo,
kaasan daite'te kuremashita.

O-bebe mo minna atarashii,
o-uchi mo tou ni tatta kedo,
ano hi no kaasan kaeranai.
Kotoshi wa sabishiku narimashita.

* 大正十二年の関東大震災。その記念日は大正十三年九月一日であった。
** 2004年の『金子みすゞ童謡全集』の三冊目の単行本には、最後の二つの行が下のように載っている。
去年のきょうの、母さまよ、(kyonen no kyou no, kaasama yo,)
私はさびしくなりました。(watashi wa sabishiku narimashita.)

SK026-sk3046

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In Questo Giorno, un Anno Fa
— Nell'anniversario del grande terremoto* —

Adesso, in questo giorno, un anno fa,
stavo giocando coi blocchi di legno.
Ho visto il mio castello di blocchetti
crollarmi in un istante sotto gli occhi.¹

Di sera, in questo giorno, un anno fa,
me ne stavo [seduta] sopra il prato.
I nuvoloni neri degli incendi
mettevano paura, ma con me
c'era sempre lo sguardo della mamma.

Alla fine del giorno, un anno fa,
erano già bruciate mille case.
Come pure i vestiti occidentali
che erano arrivati qui in giornata,
come il castello di blocchi di legno.

Di notte, in questo giorno, un anno fa,
guardando i bianchi raggi della luna
in mezzo a quelle nuvole infuocate²,
la mamma mi stringeva tra le braccia.

Ora i vestiti³ sono tutti nuovi,
le case ormai da tempo costruite,
ma la mamma di allora non c'è più.(4)
Ed io quest'anno mi sento più sola.**

[] Aggiunta.
¹ 見るまに (miru ma ni) significa “a vista d'occhio”, “velocemente”. がらがら (garagara) è un'onomatopea che riproduce il rumore di qualcosa che si sgretola, che crolla.
² Lett. Che riflettevano/rimandavano il colore del fuoco.
³ Viene utilizzato il termine del linguaggio infantile おべべ (o-bebe).
(4) Lett. Non ritornerà.

* Il grande terremoto del Kantō del 1923. L'anniversario cadeva quindi il primo giorno di settembre del 1924.
** Nel terzo volume dell'edizione del 2004 (金子みすゞ童謡全集, JULA, pag.48), gli ultimi due versi sono riportati nel seguente modo:
去年のきょうの、母さまよ、(mamma di questo giorno d'un anno fa,)
私はさびしくなりました。(io sono rimasta/diventata sola.)




Per la traduzione ©Luglio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 22 luglio 2022

Kaneko Misuzu - Issun-boushi (Issun-bōshi)

金子 みすゞ - 一寸法師
— おはなしのうたの三 —

一寸法師でなくなつた
一寸法師のお公卿さま、
お馬に乗つて、行列で
うまれ故郷へおかへりだ。

父さん、母さん、にこにこと、
一寸法師のおむかへに、
ちひさなお駕籠を仕立てましよ、
駕籠舁きやすばやい野ねずみだ、
えつさ、えつさと出てみれば、
おや、おや、大したお行列、
どなた樣ぢやとよく見れば、

一寸法師でなくなつた
一寸法師のお公卿さま。
Issun-boushi
— O-hanashi no uta no san —

Issun-boushi denaku natta
Issun-boushi no o-kuge-sama,
o-uma ni notte, gyouretsu de
umare-kokyou e o-kaeri da.

Tousan, kaasan, nikoniko to,
Issun-boushi no o-mukae ni,
chiisana o-kago wo shitatemasho,
kagokakya subayai nonezumi da,
Essa, essa to dete mireba,
Oya, oya, taishita o-gyouretsu,
Donata-sama ja to yoku mireba,

issun-boushi denaku natta
Issun-boushi no o-kuge-sama.

UM018-um1034

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Issun-bōshi*
— Racconti in poesia 3 —

Il nobile Issun-bōshi,
ora non più issun-bōshi¹,
decise di tornare
al villaggio natale
in groppa al suo cavallo, in pompa magna².

Sia il babbo che la mamma,
felici di riaverlo,
posero all'occorrenza³
un mini palanchino,
che aveva a portantini
degli agili topini di campagna.(4)

Ma uscendo -Oh issa, issa-,
-Ohibò!(5)- c'era gran ressa.
E, ad osservare bene
chi fosse quel signore,

era il kuge(6) Issun-bōshi,
ora non più soltanto un issun-bōshi.(7)

¹ Non più ragazzo alto un sun.
² Lett. In corteo.
³ Lett. Prepararono per accoglierlo.
(4) In questa versione della storia i genitori erano ignari dell'avvenuto cambiamento.
(5) おやおや (oyaoya), espressione di stupore.
(6) 公卿 (kuge), nobile di corte.
(7) Ripetizione dei primi due versi.

* Il “ragazzo sun”, protagonista dell'omonimo racconto contenuto nell'Otogi-zōshi (御伽草子), raccolta del periodo Muromachi.
   Venuto al mondo per concessione di Sumiyoshi Daimyōjin (住吉大明神 - la potente divinità di Sumiyoshi) in seguito alle preghiere di una coppia di contadini di Naniwa (antico nome di Ōsaka), alla nascita si presenta non più alto di un sun (circa 3 cm). E tale rimane fino all’adolescenza, quando, a bordo di una ciotola provvista di bacchette per navigare lungo il fiume, decide di recarsi nella capitale (all’epoca Kyōto) per diventare un bushi, armato di un ago col fodero di paglia.
   Nella versione dell’Otogi-zōshi, questa decisione non è spontanea ma motivata dalla frustrazione del giovane, rimasto amareggiato dopo l’ascolto di una conversazione in cui i genitori si domandavano se la condizione e l’esistenza stessa del ragazzo non fossero una punizione loro inferta dalla divinità per qualche peccato commesso.
   Giunto non senza incontrare difficoltà al porto di Toba, Issun-bōshi entra al servizio del nobile Sanjō-no-Saishō (三条の宰相 - il ministro di Sanjō), mostrando subito interesse per la sua giovane figlia. Intenzionato a sposarla, il ragazzo, ora sedicenne, escogita un piano: preso del riso per le offerte e messolo in un sacchetto da tè, lo sparge attorno alla bocca della giovane mentre questa dorme, per poi lamentarsi della cosa con il padrone. Il padre, infuriato per il comportamento indecoroso della figlia, mostratasi indegna di rimanere nella capitale, ordina a Issun-bōshi di ucciderla. Ma il ragazzo lo convince a risparmiarle la vita e i due salpano dal porto di Toba alla volta di Naniwa.
   Durante il viaggio, a causa dei venti sfavorevoli, sono costretti ad approdare su un’isola misteriosa, all’apparenza disabitata. Qui fanno la comparsa due oni che minacciano di rapire la fanciulla. Issun-bōshi, intervenuto in sua difesa, viene divorato da uno degli oni, ma riesce ad uscirne indenne punzecchiando il povero malcapitato dall’interno. I due oni, terrorizzati dalla pertinacia di quello che reputano un minuscolo ossesso, fuggono via, lasciandosi dietro, tra le altre cose, l’uchide-no-kozuchi (打出の小槌), il maglio magico che fa apparire tutto ciò che si desidera. Dopo aver ottenuto, agitando il maglio, una statura adeguata, l’ora non più issun-bōshi chiede del cibo (non mangiavano da giorni), delle ricchezze e una barca per fare ritorno nella capitale.
   Le peripezie del giovane giungono ben presto all’orecchio dell’imperatore, che lo invita a corte. Impressionato dalla bellezza e dal portamento del ragazzo, l’imperatore ordina di farne indagare le origini, venendo a sapere essere nipote di Horikawa-no-Chūnagon (堀河の中納言 - il consigliere di Horikawa) da parte di padre e di Fushimi-no-Shōshō (伏見の少将 - il maggior generale di Fushimi) da parte di madre. Così, dopo essere stato insignito del titolo di Horikawa-no-Shōshō, Issun-bōshi può finalmente sposare la sua amata.




Per la traduzione ©Luglio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 5 luglio 2022

Kaneko Misuzu - Yama to Sora (Cielo e Montagne)

金子 みすゞ - 山と空

もしもお山が硝子だつたら、
私も東京が見られませうに。
お汽車で
   行つた、
    兄さんのやうに。

もしもお空が硝子だつたら、
私も神さまが見られませうに。
天使に
   なつた
    妹のやうに。
Yama to Sora

Moshimo o-yama ga garasu dattara,
watashi mo Toukyou ga miraremashou ni.
O-kisha de
      itta,
       niisan no you ni.

Moshimo o-sora ga garasu dattara,
watashi mo Kamisama ga miraremashou ni.
Tenshi ni
      natta
       imoto no you ni.

SO242-so6156

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Cielo e Montagne

Se le montagne fossero di vetro,
anch'io potrei vedere Tōkyō.
Come il mio fratellone
      che è andato lì col treno.

Se la [volta] del cielo fosse vetro,
anch'io potrei vedere Dio.
Come la sorellina
      che è diventata un angelo.

[] Aggiunta.



Per la traduzione ©Luglio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 1 luglio 2022

Kaneko Misuzu - Nakunatta Mono (Quello Che è Andato Perso)

金子 みすゞ - 失くなつたもの

夏の渚でなくなつた、
おもちやの舟は、あの舟は、
おもちやの島へかへつたの。
  月のひかりのふるなかを、
  なんきん玉の渚まで。

いつか、ゆびきりしたけれど、
あれきり逢はぬ豊ちやんは、
そらのおくにへかへつたの。
  蓮華のはなのふるなかを、
  天童たちにまもられて。

そして、ゆふべの、トランプの、
おひげのこはい王さまは、
トランプのお國へかへつたの。
  ちらちら雪のふるなかを、
  おくにの兵士にまもられて。

失くなつたものはみんなみんな、
もとのお家へかへるのよ。
Nakunatta Mono

Natsu no nagisa de nakunatta,
omocha no fune wa, ano fune wa,
omocha no shima e kaetta no.
     Tsuki no hikari no furu naka wo,
     nankindama no nagisa made.

Itsuka, yubikiri-shita keredo,
arekiri awanu Hou-chan wa,
sora no o-kuni e kaetta no.
     Renge no hana no furu naka wo,
     tendoutachi ni mamorarete.

Soshite, yuube no, trump no,
o-hige no kowai ousama wa,
trump no o-kuni e kaetta no.
     Chirachira yuki no furu naka wo,
     o-kuni no heishi ni mamorarete.

Nakunatta mono wa minna minna,
moto no o-uchi e kaeru no yo.

SK141-sk3210

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Quello Che è Andato Perso

La mia barchetta¹, quella persa
d'estate in spiaggia, è ritornata
nella sua isola dei giochi.
     Sotto il chiarore della luna,
     fino a una spiaggia di perline.

Hou-chan², che un giorno aveva fatto
insieme a me giurin giurello
ma che poi non ho più rivisto,
è ritornata lassù in cielo³.
     In mezzo ai petali (4) di loto,
     protetta da puttini [alati].

E il re che ieri (5) era nel mazzo,
con quella barba spaventosa,
sarà [di certo] pure lui
tornato al suo regno di carte.
     Nel cader lento della neve,
     protetto dai propri soldati.(6)

Tutto quello che è andato perso
ritorna alla sua vecchia casa.(7)

[] Aggiunte.
¹ Lett. Barca giocattolo.
² Tanabe Hohoyo (田辺豊々代), grande amica di Kaneko-san. Anche dopo il suo abbandono della scuola per motivi di salute, continuarono a coltivare il loro rapporto di amicizia scambiandosi delle lettere. Morì di malattia in giovane età.
³ Lett. Nel paese del cielo.
(4) Lett. Fiori.
(5) Lett. Ieri sera.
(6) Lett. Soldati del paese/regno.
(7) Lett. Casa d'origine.




Per la traduzione ©Luglio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 14 giugno 2022

Kaneko Misuzu - Tonarimura no Matsuri (La Festa del Vicino Villaggio)

金子 みすゞ - 隣村の祭

垣のなかから見てゐると、
いろんな色がすぎてゆく。

みんな東をさしてゆく、
影もぞろぞろついてゆく、
白い埃も舞つてゆく。

西へ行つたは、空つぽの、
ふるい荷馬車がひとつきり。

ぢつとしてるは、生垣の、
しろい木槿と、私きり。

おまつりなんか、つまらない、
私はゆきたかないけれど、
けふは、あんまりよい日和。

お目々つぶれば足音が、
みんな東へすぎてゆく。
Tonarimura no Matsuri

Kaki no naka kara mite iru to,
ironna iro ga sugite yuku.

Minna higashi wo sashite yuku,
kage mo zorozoro tsuite yuku,
shiroi hokori mo matte yuku.

Nishi e itta wa, karappo no,
furui nibasha ga hitotsu kiri.

Jitto shite'ru wa, ikegaki no,
shiroi mukuge to, watashi kiri.

O-matsuri nanka, tsumaranai,
watashi wa yukitakanai keredo,
kyou wa, anmari yoi hiyori.

O-meme tsubureba ashioto ga,
minna higashi e sugite yuku.

UM184-um2134

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La Festa del Vicino Villaggio

Guardando dalla siepe,
vedo sfilare un sacco di colori.

Vanno tutti ad oriente,
un susseguirsi d'ombre,
di polvere che vortica [nell'aria].¹

Diretto ad occidente
c'è solamente un vecchio carro vuoto.

Qui fermi [ad osservare],
io assieme ai bianchi ibischi della siepe.

Mi annoiano le feste²,
io non ci voglio andare,
però oggi il tempo è bello veramente.

Chiudendo gli occhi, i passi³
li sento tutti andare verso oriente.

[] Aggiunte.
¹ Lett. Anche le ombre li seguono in gran numero, una dietro l'altra (ぞろぞろ - zorozoro)/ Anche la polvere bianca va [ad est] vorticando (舞う - mau significa anche danzare).
² Intende, con ogni probabilità, le feste alle quali non può prendere parte.
³ Lett. Rumore dei passi.




Per la traduzione ©Giugno2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

domenica 5 giugno 2022

Kaneko Misuzu - Nami (Le Onde)

金子 みすゞ - 波

波は子供、
手つないで、笑つて、
そろつて來るよ。

波は消しゴム、
砂の上の文字を、
みんな消してゆくよ。

波は兵士、
沖から寄せて、一ぺんに、
どどんと鐵砲うつよ。

波は忘れんぼ、
きれいなきれいな貝がらを、
砂の上においてくよ。
Nami

Nami wa kodomo,
te tsunaide, waratte,
sorotte kuru yo.

Nami wa keshigomu,
suna no ue no moji wo,
minna keshite yuku yo.

Nami wa heishi,
oki kara yosete, ippen ni,
dodon to teppou utsu yo.

Nami wa wasurenbo,
kireina kireina kaigara wo,
suna no ue ni oite'ku yo.

SO148-so6030

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Le Onde

Le onde son delle bambine
che vengono assieme ridendo,
tenendosi strette per mano.

Le onde sono come gomme,
cancellano tutti i caratteri
che sono [scritti] sulla sabbia.

Le onde sono dei soldati
che si avvicinano dal mare¹
sparando² nello stesso istante.

Le onde sono smemorate,
lasciano [sempre] sulla sabbia
delle bellissime conchiglie.

[] Aggiunte.
¹ Lett. Dal mare aperto, dal largo.
² Nel testo originale è presente l'onomatopea どどん (dodon), che riproduce il rumore di un colpo di arma da fuoco (in questo caso di fucile).

  La poesia mostra un'alternanza di immagini: la prima e la terza strofa descrivono l'approssimarsi delle onde, la seconda e la quarta il loro ritrarsi (per effetto). Suggestivo è anche il contrasto tra le stesse coppie di strofe: bambine ridenti e soldati che sparano; caratteri cancellati e conchiglie lasciate sulla sabbia.




Per la traduzione ©Giugno2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 31 maggio 2022

Kaneko Misuzu - Gakkou (La Scuola)

金子 みすゞ - 學校

舟でくる子もありました、
峠を越す子もありました。

うしろは山で蟬の聲、
まへはつつみで葦の風。

田圃を越えて海がみえ、
眞帆も片帆もゆきました。

赤い瓦に、雪が消え、
青いお空に桃が咲き、

新入生のくるころは、
鳰も、かへろも啼きました。

黒いつつみを背におひ、
あかい苺ももぎました。

赤い瓦の學校よ、
水にうつつた、あの屋根よ、

水にうつつた、影のよに、
いまはこころにあるばかり。
Gakkou

Fune de kuru ko mo arimashita,
touge wo kosu ko mo arimashita.

Ushiro wa yama de semi no koe,
mae wa tsutsumi de ashi no kaze.

Tanbo wo koete umi ga mie,
maho mo kataho mo yukimashita.

Akai kawara ni, yuki ga kie,
aoi o-sora ni momo ga saki,

shinnyuusei no kuru koro wa,
nio mo, kaero mo nakimashita.

Kuroi tsutsumi wo sena ni oi,
akai ichigo mo mogimashita.

Akai kawara no gakkou yo,
mizu ni utsutta, ano yane yo,

mizu ni utsutta, kage no yo ni,
ima wa kokoro ni aru bakari.

SK212-sk4096

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La Scuola

Tra le bambine c'era chi veniva in barca
e chi attraverso dei sentieri di montagna.

Sul retro, i monti col frinire di cicale;
davanti, il vento tra le canne¹ nel canale².

Andando poi oltre i campi, si vedeva il mare
col suo viavai di vele issate ed ammainate.

E poi, sparita dalle tegole³ la neve,
quando nel cielo azzurro i peschi erano in fiore,

proprio all'arrivo [a scuola] delle nuove allieve (4),
rumoreggiavano i tuffetti (5) e anche le rane.

E noi raccoglievamo rosse fragoline
portando in spalla le nostre cartelle nere.

O scuola mia dalle [belle] tegole rosse,
con quel tuo tetto che si rifletteva in acqua...

Ora non resta che nel cuore, come fosse
solo un riflesso d'ombra in uno specchio d'acqua.(6)

¹ Ashi (), cannuccia di palude.
² Argine di fiume, di canale.
³ Lett. Tegole rosse.
[] Aggiunte.
(4) In Giappone l'anno scolastico inizia in primavera, ad aprile.
(5) Nio (), nome antico del kaitsuburi (カイツブリ), il tuffetto minore (o svasso minore), un uccello acquatico appartenente alla famiglia dei podicipedidi. Il kanji del nome deriva probabilmente dall'abilità nel tuffo/nuoto (水に入る鳥).
(6) Lett. Come un'ombra riflessa nell'acqua.




Per la traduzione ©Maggio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

domenica 15 maggio 2022

Kaneko Misuzu - Kaguya-hime (La Principessa Kaguya)

金子 みすゞ - かぐやひめ
— おはなしのうたの二 —

竹のなかから
うまれた姫は、
月の世界へ
かへつて行つた。

月の世界へ
かへつた姫は、
月のよるよる
下見て泣いた。

もとのお家が
こひしゆて泣いた、
ばかな人たち
かはいそで泣いた。

姫はよるよる
變はらず泣いた、
下の世界は
ずんずん變はつた。

爺さん婆さん
なくなつてしまうた、
ばかな人たちや
忘れてしまうた。
Kaguya-hime
— O-hanashi no uta no ni —

Take no naka kara
umareta hime wa,
tsuki no sekai e
kaette itta.

Tsuki no sekai e
kaetta hime wa,
tsuki no yoruyoru
shita mite naita.

Moto no o-uchi ga
koishute naita,
bakana hitotachi
kawaisode naita.

Hime wa yoruyoru
kawarazu naita,
shita no sekai wa
zunzun kawatta.

Jiisan baasan
nakunatte shimouta,
bakana hitotacha
wasurete shimouta.

UM016-um1030

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La Principessa Kaguya*
— Racconti in poesia 2 —

La principessa che era nata
dentro [l'incavo di] un bambù
fece ritorno sulla luna¹.

Ma, anche una volta ritornata²,
nelle notti in cui risplendeva³,
guardando in basso, lei piangeva.

Con lacrime di nostalgia
per quella ch'era casa sua,
con lacrime di compassione
per quelle stupide persone.(4)

Di notte in notte, era incessante
la principessa col suo pianto.(5)
Di contro, il mondo di laggiù,
gira e rigira, era già un altro.(6)

La vecchia e il vecchio erano morti
e di lei, in quegli sciocchi umani,
non rimanevano ricordi.(7)

* Forse il più noto personaggio della favolistica giapponese, è la protagonista del racconto del X secolo 竹取物語 (Taketori-monogatari - Storia di un tagliabambù).
[] Aggiunta.
¹ Lett. Nel mondo della luna.
² Lett. La principessa ritornata nel mondo della luna.
³ Lett. Nelle notti di luna.
(4) Lett. Piangeva per la mancanza della sua vecchia casa, piangeva compatendo gli sciocchi umani.
Nel racconto originale si può leggere invece che, una volta indossata la veste di piume (羽衣 - hagoromo), in Kaguya svanisce ogni pensiero/sentimento (もの思ひ - monoomoi, inteso anche come preoccupazione) legato alla vita terrena, compreso l'affetto provato per i due vecchi che l'avevano cresciuta.
[天人が]ふと天の羽衣[姫に]うち着せたてまつれば、[姫は]翁を「いとほし、かなし」と思しつることも失せぬ。この衣着つる人は、もの思ひなくなりにければ
(Shinchōsha, 2014, pag.82).
(5) Lett. Notte dopo notte, invariabilmente piangeva.
(6) Lett. Era cambiato rapidamente, a vista d'occhio.
(7) Lett. L'avevano completamente dimenticata.




Per la traduzione ©Maggio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

martedì 3 maggio 2022

Braccia rubate al tendaggio


©Maggio2022 Radicchio Anarcoide

sabato 30 aprile 2022

Kaneko Misuzu - Obaasama no Byouki (La Malattia della Nonna)

金子 みすゞ - お祖母樣の病氣

お祖母さまが御病氣で、
庭には草がのびました。

花咲くころは朝ごとに、
佛さまに、と剪つてゐた、
薔薇の葉つぱは穴だらけ、
松葉ぼたんも枯れました。

となりから來る鶏も、
なにか小くびをかしげます。

晝もひろうて、しんとして、
秋の風が吹いてゐて、
空屋みたいになりました。
Obaasama no Byouki

Obaasama ga go-byouki de,
niwa ni wa kusa ga nobimashita.

Hana saku koro wa asagoto ni,
hotoke-sama ni, to kitte ita,
bara no happa wa anadarake,
matsubabotan mo karemashita.

Tonari kara kuru niwatori mo,
nanika kokubi wo kashigemasu.

Hiru mo hiroute, shinto shite,
aki no kaze ga fuite ite,
akiya mitai ni narimashita.

SO200-so6100

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La Malattia della Nonna

Per la malattia della nonna,
l'erba nel giardino è cresciuta.

Le rose che lei, ogni mattina,
al tempo della fioritura,
coglieva in omaggio ai defunti
han le foglie bucherellate,
così come le portulache¹
ormai sono tutte appassite.

Per questo, pure le galline
che vengono dal vicinato
chinano un po' smarrite il capo².

Anche quando il sole è già alto³,
regna la quiete più assoluta
e, al soffio del vento autunnale,
sembra una casa abbandonata (4).

¹ 松葉牡丹 (Matsubabotan), portulaca grandiflora.
² 小首を傾げる (Kokubi wo kashigeru), traducibile con “piegare il capo”, è espressione di un gesto di manifesta incertezza, di dubbio, di smarrimento.
³ A giorno inoltrato (interpretazione).
(4) Lett. È diventata simile ad una casa vuota.




Per la traduzione ©Aprile2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

sabato 26 marzo 2022

Kaneko Misuzu - Origami-asobi (Gioco d'Origami)

金子 みすゞ - 折紙あそび

あかい、四角な、色紙よ、
これで手品をつかひましよ。

私の十のゆびさきで、
まづ生れます、虚無僧が。

みるまに化ります、鯛の尾に、
ほらほら、ぴちぴちはねてます。

鯛もうかべば帆かけ舟、
舟は帆かけてどこへゆく。

その帆おろせばニ艘舟、
世界のはてまでニ艘づれ。

またもかはれば風ぐるま、
ふつと吹きましよ、まはしましよ。

まだも變はつてお狐さん、
コンコン、こんどはなんに化きよ。

そこで化けます、紙きれに、
もとの四角な色紙に。

なんてふしぎな紙でせう、
なんて上手な手品でせう。
Origami-asobi

Akai, shikakuna, irogami yo,
kore de tezuma wo tsukaimasho.

Watashi no too no yubisaki de,
mazu umaremasu, komusou ga.

Mirumani narimasu, tai no o ni,
horahora, pichipichi hanete'masu.

Tai mo ukabeba hokake-bune,
fune wa ho kakete doko e yuku.

Sono ho oroseba nisou-bune,
sekai no hate made nisou-zure.

Matamo kawareba kazaguruma,
futto fukimasho, mawashimasho.

Madamo kawatte o-kitsune-san,
konkon, kondo wa nan ni bakyo.

Soko de bakemasu, kamikire ni,
moto no shikakuna irogami ni.

Nante fushigina kami deshou,
nante jouzuna tezuma deshou.

SK092-sk3140

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Gioco d'Origami

Quadrato mio di carta rossa¹,
ora facciamo una magia!

Con la punta delle mie dita²
per prima cosa darò vita
a un mendicante komusou³.

Che si trasforma in un istante
nella coda d'un pesce tai.(4)
Guarda un po' come si dimena!(5)

Fuor d'acqua (6) si fa barca a vela.
Spiegata al vento, dove andrà?

Smessa la vela, ecco due barche
dirette ai margini del mondo.

Cambiando ancora, è una girandola.
A soffi la farò girare!

E poi di nuovo, ora da volpe,
dimmi konkon con quale aspetto
stavolta ti presenterai.(7)

Con quello d'un pezzo di carta,
quale eri prima, un quadratino
fatto di carta colorata.

Che carta piena di sorprese!
E che magia ben realizzata!

¹ Lett. Lett. Carta rossa quadrata.
² Lett. Delle mie dieci dita.
³ Lett. Nascerà un komusō (虚無僧 - monaco mendicante).
(4) Tai (), pesce pagro.
(5) Lett. Guarda come saltella energicamente (ぴちぴち - pichipichi).
(6) Lett. Emergendo.
(7) Lett. In cosa ti trasformerai? Nelle favole e nei racconti folkloristici giapponesi la volpe è in grado di assumere qualsiasi aspetto. Konkon (コンコン) è un'onomatopea che riproduce il suo verso. Nel testo originale è allitterata con kondo.




Per la traduzione ©Marzo2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

lunedì 31 gennaio 2022

Kaneko Misuzu - Kobutori (Cacciabitorzi)

金子 みすゞ - こぶとり
— おはなしのうたの一 —

正直爺さんこぶがなく、
なんだか寂しくなりました。
意地悪爺さんこぶがふえ、
毎日わいわい泣いてます。

正直爺さんお見舞いだ、
わたしのこぶがついたとは、
やれやれ、ほんとにお氣の毒、
も一度、一しよにまゐりましよ。

山から出て來た二人づれ、
正直爺さんこぶ一つ、
意地悪爺さんこぶ一つ、
二人でにこにこ笑つてた。
Kobutori
— O-hanashi no uta no ichi —

Shoujiki-jiisan kobu ga naku,
nandaka sabishiku narimashita.
Ijiwaru-jiisan kobu ga fue,
mainichi waiwai naite'masu.

Shoujiki-jiisan o-mimai da,
watashi no kobu ga tsuita to wa,
yareyare, honto ni o-ki no doku,
mo ichido, issho ni mairimasho.

Yama kara dete kita futari-zure,
shoujiki-jiisan kobu hitotsu,
ijiwaru-jiisan kobu hitotsu,
futari de nikoniko waratte'ta.

UM015-um1028

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Cacciabitorzi*
— Racconti in poesia 1 —

Il vecchio bonaccione,
senza più il suo bitorzo,
era un po' sconsolato.
Il vecchio brontolone,
che ne aveva più d'uno¹,
ogni giorno piangeva disperato.

Il buon vecchietto allora
andò da lui a trovarlo:
“Quello che hai m'appartiene.
Dio mio, che dispiacere!²
Proviamoci di nuovo, andiamo insieme!”³

Ed una volta usciti
fuori dalla montagna,
sia il vecchio bonaccione
che il vecchio brontolone
ridevano felici,
ognuno con il suo bitorzolone.(4)

¹ Lett. Che aveva più bitorzi.
² Lett. Mi dispiace molto che tu abbia il mio bitorzo.
³ Lett. Andiamoci (sott. dagli oni) di nuovo insieme.
(4) Lett. I due, usciti dalla montagna, ridevano tra di loro, il vecchio onesto con un bitorzo, il vecchio scorbutico con un bitorzo.

* Per comprendere il senso della poesia è indispensabile conoscere il racconto originale da cui è stato preso spunto.
  I protagonisti della favola 瘤取り (Kobutori), conosciuta anche come 瘤取り爺さん (Kobutori-jiisan) e presente nella terza parte del primo rotolo dello 宇治拾遺物語 (Uji shūi monogatari) con il titolo 鬼に瘤を取られる事 (Oni ni kobu wo torareru koto - la storia del bitorzo tolto dagli oni), sono due vecchietti, uno gentile ed onesto (正直 - shōjiki), l'altro indolente e scorbutico (意地悪 - ijiwaru). Entrambi hanno una protuberanza ( - kobu) delle dimensioni di una grossa arancia kōji (大柑子 - ōkōji) su una guancia.
  Un giorno il vecchio gentile viene sorpreso da un temporale in montagna e trova riparo nell'incavo di un albero, dove si addormenta. Giunta la notte, il vecchio viene attirato dalla musica di un banchetto di oni (in altre versioni sono dei tengu) e inizia a ballare. Affascinato dalla sua danza, il capo degli oni gli impone di intrattenerli di nuovo la notte successiva, prendendo in pegno ciò che ritiene essere di gran valore per il vecchio, ovvero il suo bitorzo.
  Il vecchio, tornato alla sua casa, racconta l'accaduto al vicino scorbutico che si reca quella notte stessa dagli oni per cercare di farsi togliere la sua protuberanza. Dimostratosi tuttavia incapace di danzare, viene punito con la restituzione dell'altro bitorzo.

  In questo suo seguito ideale, Kaneko-san racconta che il vecchio gentile, sentendo la mancanza del suo bitorzo e provando pena per la condizione del vicino, torna insieme al vecchio scorbutico dagli oni riottenendo il suo kobu per la felicità di entrambi.

  Di questo racconto/favola esistono anche diverse versioni animate. Vale la pena di menzionare il cortometraggio del 1929 瘤取り (che potete trovare qui) e il primo episodio della serie del 1975 まんが日本昔ばなし (Manga Nippon Mukashibanashi) dal titolo こぶとり爺さん (che potete trovare qui).




Per la traduzione ©Gennaio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

giovedì 13 gennaio 2022

Kaneko Misuzu - Suzume (I Passeri)

金子 みすゞ - 雀

ときどき私はおもふのよ。

雀に御馳走してやつて、
みんな馴らして名をつけて、
肩やお掌にとまらせて、
よそへあそびに行くことを。

けれどもぢきに忘れるの。
だつて、遊びはたくさんで、
雀のことなんか忘れるの。

思ひ出すのは夜だもの、
雀のゐない夜だもの。

いつも私のおもふこと、
もしか雀が知つてたら、
待ちぼけばつかししてるでしよ。

わたし、ほんとにわるい子よ。
Suzume

Tokidoki watashi wa omou no yo.

Suzume ni gochisou-shite yatte,
minna narashite na wo tsukete,
kata ya o-tete ni tomarasete,
yoso e asobi ni iku koto wo.

Keredomo jiki ni wasureru no.
Datte, asobi wa takusan de,
suzume no koto nanka wasureru no.

Omoidasu no wa yoru da mono,
suzume no inai yoru da mono.

Itsumo watashi no omou koto,
moshika suzume ga shitte'tara,
machiboke bakkashi shite'ru desho.

Watashi, honto ni warui ko yo.

SO003-so5010

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I Passeri

Di tanto in tanto penso...

...di andar fuori a giocare,
dar da mangiare ai passeri,
e poi ammaestrarli tutti
dando a ciascuno un nome,
farli posare in spalla
oppure sulle mani.

Ma, in un batter di ciglia,
l'ho già dimenticato.*
Per i tanti altri giochi,
io mi scordo dei passeri.

Me ne ricordo solo
di notte, quando ormai
loro non ci son più.

Se i passeri sapessero
quello che ho sempre in mente,
starebbero soltanto
invano ad aspettare.

Sono proprio, davvero
una bimba cattiva.

* Lett. Me ne dimentico subito.


Per la traduzione ©Gennaio2022 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.