domenica 26 febbraio 2017

Kaneko Misuzu - Mienai O-shiro (Il Castello Invisibile)

金子 みすゞ - みえないお城

野がり山がり日がくれて、
みえない家來を供につれ、
みえないお城へかへります。

野ではみえない羊飼、
とほくでみえない笛吹いて、
みえない羊を呼んでます。

森のむかうに黄金色の、
みえないお城の窓あかり、
ちろりちろりと光ります。

私はちひさい王子さま、
みえないお馬にのつてゆきや、
みえない鈴がひびきます。
Mienai O-shiro

Nogari yamagari hi ga kurete,
mienai kerai wo tomo ni tsure,
mienai o-shiro e kaerimasu.

No de wa mienai hitsujikai,
tooku de mienai fue fuite,
mienai hitsuji wo yonde'masu.

Mori no mukou nya kin'iro no,
mienai o-shiro no madoakari,
chirori chirori to hikarimasu.

Watashi wa chiisai oujisama,
mienai o-uma ni notte yukya,
mienai suzu ga hibikimasu.

SK216-sk4104

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Il Castello Invisibile

Quando il giorno di caccia
tra i campi e le montagne
è giunto ormai al tramonto,
ritorno coi miei servi*
al mio invisibile castello.

Lontano, in mezzo ai campi,
un invisibile pastore
richiama col suo flauto*
le invisibili pecorelle.

Ed al di là del bosco
risplendono le luci
che filtrano dalle finestre
di una invisibile reggia dorata.

Io sono un principino
e, quando vado in sella
al mio invisibile destriero,
riecheggiano nell'aria
degli invisibili campanellini**.

* Sia i servi che il flauto sono invisibili.
** I sonagli che ornano i finimenti del cavallo.



Per la traduzione ©Febbraio2017 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

domenica 12 febbraio 2017

Kaneko Misuzu - Zou (L'Elefante)

金子 みすゞ - 象

おほきな象にのりたいな、
印度のくにへゆきたいな。

それがあんまり遠いなら、
せめてちひさくなりたいな。
おもちやの象に乘りたいな。

菜の花ばたけ、麥ばたけ、
どんなに深い森だらう。

そこで狩り出すけだものは、
象より大きなむぐらもち。

暮れりや雲雀に宿借りて、
七日七夜を森のなか。

えものの山を曳きながら、
深い森から出たときに、

げんげ並木の中みちは、
そこから仰ぐ大空は、
どんなにどんなにきれいだろ。
Zou

Ookina zou ni noritai na,
indo no kuni e yukitai na.

Sore ga anmari tooi nara,
semete chiisaku naritai na.
Omocha no zou ni noritai na.

Nanohana-batake, mugi-batake,
donna ni fukai mori darou.

Soko de karidasu kedamono wa,
zou yori ookina muguramochi.

Kurerya hibari ni yado karite,
nanoka nanayo wo mori no naka.

Emono no yama wo hiki-nagara,
fukai mori kara deta toki ni,

Genge-namiki no nakamichi wa,
soko kara aogu oozora wa,
donna ni donna ni kirei daro.

SK197-sk4076

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L'Elefante

Quanto vorrei salire
in groppa ad un grosso elefante,
partire per un viaggio verso l'India!

Ma se è troppo lontana,
vorrei almeno farmi piccina,
montare su un elefante giocattolo.

Chissà che giungle fitte
sarebbero i campi di colza*,
per non parlare di quelli di grano!

Vedrei le enormi talpe,
ben più grosse di un elefante,
come bestie selvagge da stanare.

Starei in mezzo alla giungla
per sette giorni e sette notti
chiedendo alloggio notturno alle allodole**.

Uscita dalla giungla
col mio carico di trofei***,

quanto, quanto sarebbe bello
il cielo visto da un viale d'astragali!

* Con il termine 菜の花 ci si riferisce ai fiori di varie piante del genere brassica, tra cui la colza, il ravizzone e la senape selvatica.
** Lett. chiedendo alloggio alle allodole quando si fa buio.
*** Lett. trascinando una montagna, un mucchio di trofei (di caccia).



Per la traduzione ©Febbraio2017 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.

venerdì 10 febbraio 2017

Kaneko Misuzu - O-kanjou (Contando)

金子 みすゞ - お勘定

空には雲がいま二つ、
路には人がいま五人。

ここから學校へゆくまでは、
五百六十七あしあつて、
電信柱が九本ある。

私の箱のなんきん玉は、
二百三十あつたけど、
七つはころげてなくなつた。

夜のお空のあの星は、
千と三百五十まで、
かぞへたばかし、まだ知らぬ。

私は勘定が大好き。
なんでも、勘定するよ。
O-kanjou

Sora ni wa kumo ga ima futatsu,
michi ni wa hito ga ima gonin.

Koko kara gakkou e yuku made wa,
gohyakurokujuunana ashi atte,
denshinbashira ga kyuuhon aru.

Watashi no hako no nankindama wa,
nihyakusanjuu atta kedo,
nanatsu wa korogete nakunatta.

Yoru no o-sora no ano hoshi wa,
sen to sanbyakugojuu made,
kazoeta bakashi, mada shiranu.

Watashi wa kanjou ga daisuki.
Nandemo, kanjou-suru yo.

SO061-so5086

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Contando

Ora ci sono
due nuvole nel cielo,
cinque persone per la strada.

Da qui alla scuola
cinquecentosessantasette passi,
ben nove pali del telefono.

Duecentotrenta
perline avevo nella scatolina,
ma sette sono rotolate via.

Di stelle in cielo...
ancora non so quante,
ne ho contate soltanto mille
e trecentocinquanta*.

Mi piace tanto far di conto.
Conto qualsiasi cosa.

* Lett. Ancora non so, ho contato solo/appena fino a mille e trecentocinquanta.


Per la traduzione ©Febbraio2017 Francesco Segola
Vietata la riproduzione della traduzione senza il mio consenso.